
«L’obiettivo di questa nostra adesione – ha commentato il dott. Giovanni de Pretis, presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri – è quello di creare un canale di dialogo e di colloquio con i pazienti e più in generale con l’opinione pubblica. Andremo a ribadire che i medici hanno piena consapevolezza del loro ruolo e delle loro responsabilità. I medici, tutti i medici, sono perfettamente coscienti delle urgenze e dei timori che comprensibilmente, può avere chi è colpito da una patologia o da un incidente. Proprio questa consapevolezza spinge i medici ad essere solleciti garantendo cure e rassicurazioni ai pazienti. Questo avviene in tutti i Pronto soccorso. Dopo di che può anche accadere che rispetto alle aspettative dei pazienti ci possa essere qualche ritardo. Ma in generale le risposte dei medici sono tempestive e commisurate alle urgenze di chi si presenta in Pronto soccorso. Ciò non toglie che la situazione possa essere migliorata soprattutto se si avranno interventi strutturali che colmino le carenze di personale. Il nostro messaggio è il seguente: tutti i pazienti sono uguali e hanno gli stessi diritti così come tutti i medici sono responsabili e solleciti nel dare le dovute risposte ai pazienti, ovviamente in relazione alle risorse disponibili ed alla priorità clinica del caso».
«Gli episodi di violenza contro i sanitari sono inaccettabili», ha evidenziato l’assessore provinciale alla salute Mario Tonina. «Si tratta di un fenomeno in forte aumento che mette in pericolo la sicurezza degli operatori e rischia di compromettere la tenuta di tutto il sistema, creando ambienti di lavoro sempre più tesi. È nostro dovere cercare la migliore collaborazione possibile a livello istituzionale per porre fine a questi atti intollerabili. Dobbiamo proteggere le donne e gli uomini che ogni giorno lavorano con dedizione per la salute della collettività e garantire loro ambienti di lavoro più sicuri. Occorre andare oltre gli attestati di solidarietà e vicinanza e mettere in campo azioni concrete: misure preventive, formazione del personale e sensibilizzazione della popolazione. Iniziative come quella della FNOMCeO vanno sostenute proprio perché puntano a ricostruire quel fondamentale patto di fiducia tra medico e paziente e a favorire un dialogo positivo, nel rispetto reciproco. Chi si prende cura della nostra salute ogni giorno – ha concluso l’assessore – va rispettato e ringraziato, ma allo stesso modo chi viene curato deve sentirsi accolto perché, quando le persone si sentono “comprese” nel loro disagio, si riduce notevolmente il terreno fertile su cui può crescere la violenza».
«Non possiamo accettare che i nostri operatori siano esposti al rischio di violenza mentre svolgono il loro lavoro, al servizio della comunità, per garantire i bisogni di salute dei cittadini trentini», ha evidenziato il direttore generale di Apss Antonio Ferro. «Per arginare questa deriva e garantire condizioni di lavoro sicure ai nostri professionisti dobbiamo mettere in campo misure concrete, alle quali stiamo lavorando insieme a Provincia, sindacati e forze dell’ordine; contestualmente dobbiamo lavorare ad un cambio di paradigma culturale, affinché i cittadini possano guardare al Sistema sanitario come un bene da tutelare, soprattutto nella sua parte più preziosa: gli operatori sanitari. Sosteniamo quindi con forza questa iniziativa della FNOMCeO che ha l’obiettivo sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo degli operatori sanitari del pronto soccorso e sul loro lavoro, un impegno quotidiano sul campo fatto di scelte non facili e tempistiche stringenti. Raccontare cosa succede oltre quella porta che si chiude dietro al paziente – ha concluso Ferro – può davvero contribuire a creare una maggiore consapevolezza nel rapporto medico-paziente».
A questo link sono scaricabili le locandine della campagna.