Proprio in relazione a quanto esposto, la richiesta di specie arboree cosiddette "clima-intelligenti", resistenti alla siccità e alle temperature in aumento, cresce rapidamente e il problema coinvolge soprattutto le aziende vivaistiche. Per vincere queste sfide è dunque fondamentale imparare gli uni dagli altri e confrontarsi a livello transfrontaliero.
Nel documento finale i rappresentanti delle regioni partner di Arge Alp hanno sottolineato di comune accordo che, tra tutti gli sforzi per preservare le foreste montane, la massima priorità va data proprio al miglioramento della stabilità e della resilienza del bosco nei confronti degli effetti del cambiamento climatico. La cura e gestione dei boschi di montagna, inoltre, costituisce una parte integrante e insostituibile dello sviluppo sostenibile delle zone montane e richiede impegni comuni transnazionali.
Prosegue dunque l'attenzione di Arge Alp verso l'ambito affrontato nel progetto appena concluso: nel corso della conferenza dei capi di governo dello scorso 25 ottobre in Canton Ticino, infatti, è stato approvato un progetto triennale per un budget di 100.000 euro sul tema delle nuove tecnologie per la selvicoltura del futuro nelle regioni dell'Arge Alp, a cui partecipa anche la Provincia autonoma di Trento, quest'anno titolare della presidenza Arge Alp.
Arge Alp è una Comunità di lavoro fondata il 12 ottobre 1972 a Mösern, in Tirolo, con l’obiettivo di affrontare e sostenere esigenze comuni e che interessa circa 26 milioni di persone. Sono membri di Arge Alp la Germania con il Libero Stato di Baviera, l'Austria con i Länder Vorarlberg, Tirolo e Salisburgo, l'Italia con le Province autonome di Bolzano e di Trento e la Regione Lombardia, la Svizzera con i Cantoni Grigioni, San Gallo e Ticino.