La situazione è stata anche oggetto di un intervento pubblicato recentemente su un organo di informazione locale, riguardante fra l'altro i tempi di pagamento. A questo proposito va riconosciuto in primo luogo che le problematiche legate, in particolare, ai pagamenti 2015, sono sicuramente da attribuire alle difficoltà incontrate nel processo di adeguamento dei sistemi informativi dell’agricoltura alle complessità introdotte dalla nuova politica agricola comune sia sul fronte del primo pilastro (aiuti diretti) che su quello dello sviluppo rurale. Come appare chiaro dai dati riguardanti l’avanzamento della spesa per i nuovi Programmi di sviluppo rurale, queste difficoltà di “partenza” risultano, d’altra parte, un tratto che accomuna praticamente tutte le regioni italiane.
Inoltre, in provincia di Trento, ai problemi tipici di ogni avvio di una nuova riforma della Politica Agricola Comunitaria, si sono sommate, per giunta nello stesso periodo, le difficoltà legate al cambio di fornitore dei servizi informatici che, a partire dal 1° gennaio 2016, sono stati affidati ad un RTI il cui capofila è la società Almaviva. La necessità di contemperare i tempi di sviluppo del sistema informativo provinciale (SIAP), di per sé complesso, con l’esigenza di rispettare le scadenze per i pagamenti ha determinato, soprattutto nel caso degli aiuti diretti, la necessità di ricorrere a soluzioni “fuori sistema” oppure a soluzioni “a sistema” ma non integralmente automatizzate.
Queste soluzioni hanno comportato un aggravio delle attività di controllo a carico dell’organismo pagatore (Appag) e del Servizio agricoltura (Ente delegato all’istruttoria). Esse, tuttavia, debbono essere considerate soluzioni temporanee in quanto con il fornitore RTI Almaviva-Sinergis è stato concordato un dettagliato cronoprogramma di sviluppo dei sistemi informativi che dovrebbe consentire di rientrare, con la campagna 2017, in una gestione definibile ordinaria sul fronte dei tempi di pagamento.
All.: intervista all'assessore Michele Dallapiccola