Venerdì, 28 Marzo 2025 - 21:26 Comunicato 715

All’incontro ad Ala anche il presidente Fugatti: “La comunità trentina impegnata nella prevenzione e contrasto. Servizi antiviolenza, un riferimento sicuro per tutte le donne”. Focus sul Basso Trentino
Prevenire la violenza di genere attraverso la cultura del rispetto

Partire dall’educazione all’affettività per costruire una società fondata sul rispetto reciproco e sulla consapevolezza delle dinamiche relazionali sane. È la riflessione condivisa nell’incontro che si è svolto nella sala nobile di Palazzo de’ Pizzini ad Ala. Intitolato “Prevenire la violenza di genere attraverso l’educazione all’affettività dei minori e delle famiglie”, l’appuntamento promosso dalla Pro Loco di Ala con il patrocinio del Comune alense ha offerto un momento di confronto su un tema di grande rilevanza sociale, con la partecipazione di figure istituzionali e professionisti impegnati nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere. Tra i presenti il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, le deputate Simonetta Matone, componente della commissione giustizia della Camera, e Vanessa Cattoi, il presidente del consiglio provinciale Claudio Soini, il Procuratore di Trento Sandro Raimondi, il Procuratore di Rovereto Orietta Canova, il sindaco di Nogaredo e presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati di Rovereto, e Laura Castegnaro, dirigente dell’UMSE Prevenzione della Violenza e Criminalità della Provincia autonoma di Trento. A moderare il dibattito la giornalista e scrittrice Martina Dei Cas.
“La violenza di genere non è un’emergenza occasionale, ma un fenomeno strutturale che va contrastato con ogni sforzo possibile e un lavoro di rete che sta già dando i suoi frutti - ha sottolineato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, nel suo intervento -. Dobbiamo lavorare affinché le nuove generazioni crescano con strumenti educativi adeguati, per riconoscere e rifiutare ogni forma di abuso, e per costruire relazioni basate sul rispetto e sulla parità. L’impegno della Provincia in questo ambito è concreto e si traduce nel sostegno alla rete antiviolenza, nei protocolli d’intesa con le istituzioni e nel finanziamento di servizi che accompagnano le donne nel percorso di uscita dalla violenza”.
Incontro ad Ala- Prevenire la violenza di genere attraverso la cultura del rispetto [ Archivio Ufficio Stampa PAT]

Un tema centrale della serata è stato il ruolo delle istituzioni nella prevenzione. Il Protocollo di intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, sottoscritto dalla Provincia autonoma di Trento con le principali autorità locali, costituisce un pilastro nell’azione congiunta per garantire protezione alle vittime e perseguire i responsabili. Inoltre, la rete di servizi finanziati dalla Provincia – dai Centri Antiviolenza (con le loro sedi a Trento, Rovereto, Cavalese, Cles e Riva del Garda), alle Case Rifugio, fino al Centro per Uomini Autori di Violenza – rappresenta un modello di intervento strutturato e multidisciplinare.

Dai dati più recenti emerge che nel 2023 le denunce per violenza di genere in Trentino sono state 477, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente, mentre i procedimenti di ammonimento sono diminuiti del 27,6%, a favore di un maggiore ricorso al Codice Rosso. Parallelamente, i servizi residenziali hanno accolto 91 donne, mentre 445 si sono rivolte ai centri non residenziali per ricevere supporto. Significativo anche l’aumento degli accessi ai Pronto soccorso per episodi di violenza, segno di una maggiore consapevolezza e volontà di denunciare.

Nell’illustrazione dedicata ai servizi antiviolenza e all’analisi dei dati, a cura di Laura Castegnaro, è stato incluso un approfondimento per territorio, secondo la suddivisione che tiene conto delle sei macroaree di riferimento delle Compagnie dei Carabinieri (Borgo Valsugana, Cles, Cavalese, Riva del Garda, Rovereto, Trento), e dunque con un focus sull’area di riferimento (il Basso Trentino) in cui si è tenuto l’incontro. Nell’ambito corrispondente alla compagnia dell’Arma di Rovereto (Vallagarina, città della Quercia, Altipiani cimbri) il numero totale di denunce e procedimenti di ammonimento nel 2023 registrate nel 2023 è pari a 87 denunce e 9 procedimenti di ammonimento. Con un’incidenza sulla popolazione femminile rispettivamente del 2,8 e dello 0,3 ogni 1.000 donne tra i 16 e i 64 anni. Poco meno di un centinaio gli accessi al Pronto soccorso di Rovereto di donne vittime di violenza, mentre risultano in aumento, dagli 11 del 2022 ai 23 del 2023, gli accessi al consultorio per violenza sessuale e maltrattamenti, sempre nella Città della Quercia.

L’educazione all’affettività, al rispetto e alla gestione delle emozioni, come è stato sottolineato nell’incontro, rappresenta uno strumento fondamentale per interrompere il ciclo della violenza. L’auspicio emerso dal confronto è che le istituzioni, la scuola e la comunità possano rafforzare il loro impegno comune, promuovendo percorsi di sensibilizzazione e prevenzione che partano dai più giovani. “Investire nella formazione e nella cultura del rispetto significa gettare le basi per un futuro in cui nessuna donna debba più subire violenza”, ha concluso il presidente Fugatti.
La serata si è chiusa con un messaggio condiviso dai presenti: la lotta alla violenza di genere è una responsabilità collettiva, che richiede un impegno costante e coordinato da parte di tutte le componenti della società.
L’evento si inserisce in un più ampio percorso di sensibilizzazione che vede nella sinergia tra istituzioni, associazioni e cittadini la chiave per un cambiamento culturale profondo e duraturo.

Immagini e service a cura dell’Ufficio stampa

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(sv)


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