“Ci tenevamo a informare di persona i rappresentanti degli operatori di questa importante decisione” così l’assessore Segnana, nell’incontro nella sede di piazza Dante che ha visto la presenza dei vertici e dei rappresentanti di Confcommercio Trentino.
“Siamo infatti riusciti a venire incontro - ha precisato Segnana - alle richieste avanzate dalle aziende del settore, sospendendo l’esecutività dei pagamenti, nonostante si sia in presenza di una normativa nazionale sulla quale peraltro il Trentino assieme agli altri territori ha chiesto una soluzione definitiva. L’Amministrazione provinciale conferma quindi l’attenzione alle difficoltà affrontate dalle imprese produttrici e distributrici di materiale tecnico-sanitario e dai loro collaboratori, che anche sul nostro territorio garantiscono un servizio essenziale per la disponibilità del servizio sanitario e per le risposte ai cittadini”.
Di fronte alla comunicazione espressa dai vertici della Provincia, i rappresentanti degli operatori si sono dichiarati soddisfatti e hanno precisato che le aziende potranno mantenere a livello ottimale i rapporti economici e di fornitura all’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
“Accogliamo molto positivamente - commenta il vicepresidente di Confcommercio Trentino Mauro Bonvicin - la notizia dello slittamento al 2024 dei pagamenti previsti dal payback sanitario e ringraziamo il presidente Fugatti e l’assessore Segnana per aver ascoltato le imprese ed essere intervenuti a sostegno del settore, per quanto di competenza della Provincia. La dinamica del payback sanitario è molto complessa e potenzialmente critica per molte aziende e lavoratori: ora auspichiamo che a livello nazionale si intervenga per sistemare definitivamente questa situazione”.
Il tema del payback sanitario è legato all’obbligo posto allo Stato dalle aziende fornitrici di dispositivi medici di adempiere al ripiano del superamento del tetto di spesa posto a loro carico. Per il solo Trentino la cifra da restituire all’Amministrazione è pari a 46 milioni di euro, 2,2 miliardi di euro invece il complessivo nazionale.
Il termine per i versamenti, inizialmente previsto entro il 31 gennaio scorso, era stato posticipato al 30 aprile.