
A causa del perdurare e dell'aggravarsi della situazione di estrema siccità che ha caratterizzato l'andamento climatico di queste ultime settimane, si sono verificati numerosi incendi boschivi sul territorio provinciale - alcuni ancora in essere - che hanno visto impegnati centinaia di VVF e di mezzi antincendi.
I festeggiamenti che caratterizzano l'ultima notte dell'anno rappresentano pertanto un ulteriore potenziale pericolo per l'innesco di incendi, in particolare su terreni particolarmente seccchi e privi della protezione garantita da un'adeguato spessore del manto nevoso.
Con un decreto del 7 dicembre, il governatore del trentino aveva dichiarato lo stato di eccezionale pericolo di incendi boschivi. Con la successiva ordinanza del 18 dicembre, è stato quindi introdotto, su tutto il territorio provinciale al di fuori dei centri abitati, il divieto di accensione e lancio di fuochi d'artificio, sparo di petardi, scoppio di mortaretti, razzi e altri artifici pirotecnici. In numerosi Comuni del Trentino, i Sindaci hanno esteso il il divieto anche ai centri abitati di rispettiva competenza. Nel ricordare che sono previste sanzioni pecuniarie per chi non ottempera l'ordinanza, vale la pena sottolineare anche i pesanti risvolti di tipo penale e di risarcimento danni che sono a carico delle persone che causano un incendio.
Tutti i soggetti operativi che fanno parte della Protezione civile trentina sono allertati per contrastare eventuali incendi ma è evidente che la sicurezza dei cittadini e degli ospiti e la salvaguardia delle strutture e del territorio non sono garantite senza l'attenzione, l'impegno e la consapevolezza di ciascuno.