Presentazione al Forum europeo di Alpbach per i risultati dell’Euregio Lab 2016, un team di esperti dei tre territori che ha analizzato i temi dell'innovazione. L’Austria è al 20esimo posto per l’innovazione, l’Italia è 29esima, la Svizzera prima davanti alla Svezia.
«Questi dati ci mostrano – ha spiegato Peter Bußjäger, professore dell’Università di Innsbruck – come nell’Euregio ci sia spazio per migliorare». Innovazione al centro dell’Euregio Lab 2016, con cinque settori d’azione.
Fra le proposte una mappa dell’innovazione all’interno dell’Euregio, con maggiore collaborazione tra le agenzie che si occupano di attrarre le aziende sul territorio.
Arno Kompatscher, presidente dell’Alto Adige, ha spiegato che manca trasparenza e comunicazione di ciò che si fa sui singoli territori, c'é bisogno per le startup di trovare una maggiore dimensione critica, che potrebbe essere quella dell’Euregio. Günther Platter, Landeshauptmann tirolese, ha sottolineato come fattore di grande innovazione possa essere la mobilità.
«Le periferie grazie alle nuove tecnologie non sono periferie come un tempo – ha spiegati Ferrari – e si può fare impresa laddove non era considerato possibile». Sulla cessione di sovranità, come mettere assieme attività autonome al servizio del progetto comune, l'assessora trentina all'innovazione ha spiegato della creazione di un hub della ricerca e dell’innovazione, per fare massa critica. «Ogni soggetto ha ceduto una parte di sovranità. Se io temo che se un turista viene ad Alpbach non venga a Predazzo, non sono nella logica dell’Euregio. Penso che dobbiamo costruire delle possibilità affinchè ciò che ci diciamo sia percorribile. Intendo proporre ai colleghi assessori alla ricerca ed all’innovazione di incontrarsi, socializzare le decisioni assunte». Infine sulle politiche giovanili Ferrari ha indicati come «è necessario che i giovani vedano l’Euregio come un territorio unico, comune».
Kompatscher ha raccolato l’invito di mettere in collegamento le aziende che si occupano di attrazione delle imprese. La concorrenza deve continuare nei comuni e anche nell’Euregio, «ma non ci si deve chiudere avendo paura dei concorrenti». Kompatscher ha parlati anche delle società parallele, della paura di non riuscire a integrare le persone che arrivano nel territorio dell’Euregio, invitando a superare le preoccupazioni sulla diversità. L’impegno che promette Kompatscher è quello che ci si incontri almeno una volta l’anno tra assessori dell’Euregio, il fatto che le delibere dell’Euregio abbiano priorità all’interno dell’amministrazione, maggiori tavoli tecnici fra i singoli settori delle amministrazioni (mf)