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“Come destinare il cinque per mille dei propri redditi – ha sottolineato il vice presidente Olivi – è una scelta libera e tutte le opzioni sono altrettanto importanti e degne di attenzione. Con questo atto vogliamo però ricordare che le risorse ancora non optate sono notevoli, che tra le scelte che si possono fare ci sono anche i comuni di residenza e che in questo caso l'investimento dei cittadini andrà ai lavori socialmente utili. Si conferma quindi il nostro impegno, che in questa legislatura si è consolidato in termini di risorse, ad investire in interventi che non sono assistenzialismo ma rappresentano strumenti di inclusione per una cittadinanza attiva e piena”.
“La filosofia di questo accordo – ha aggiunto il presidente Gianmoena – è quella di liberare risorse in favore dell'occupazione, che è la priorità, perché investire in lavoro vuol dire investire in diritti”.
Ogni contribuente può, senza pagare di più, scegliere se destinare il 5 per mille del proprio reddito dichiarato a associazioni sportive dilettantistiche, ricerca sanitaria, università e centri di ricerca, onlus e volontariato o al comune di residenza.
In riferimento all'anno d'imposta 2014, solo una parte dei contribuenti trentini ha effettuato la propria scelta sul cinque per mille. Circa un terzo delle risorse potenzialmente disponibili ha trovato una specifica destinazione (di queste il 6% ai Comuni e 94% agli altri beneficiari quali enti di ricerca, università, onlus ed altre associazioni). Circa due terzi delle risorse potenzialmente disponibili non hanno trovato alcuna destinazione. Il gettito IRPEF 2014, versato dai contribuenti trentini, è di circa 1 miliardo e 500 milioni di euro.
Alcuni dati sui lavori socialmente utili riferiti al 2015.
Progettone: lavoratori assunti 1617, tot. euro: 49 milioni (fondi della Provincia), circa il 50% di questa cifra è destinato a personale operante in musei, APSP e altri enti e associazioni; l'altro 50% è destinato specificatamente ai Comuni nell'ambito dei cantieri, opere di ripristino e valorizzazione urbana e manutenzione del verde, biblioteche.
Intervento 19: lavoratori assunti 1900, tot. euro: 12,2 milioni. Oltre a questa cifra, destinata dalla PAT, i Comuni e Comunità destinano altri 6 milioni provenienti dai loro bilanci.
LSU/Nazionale 130 lavoratori assunti in 47 comuni/Comunità.
Grazie all'Intervento 20 nel 2015 hanno trovato occupazione 25 persone con disabilita'.
Con tutti questi strumenti non solo si offrono opportunità di lavoro a persone in difficoltà occupazionale ma vengono anche erogati una serie di servizi utili per la collettività e il territorio, come per esempio la cura del verde, le opere di ripristino ambientale, la gestione dei 450 chilometri di piste ciclopedonali. (lr)