"L’apertura di questi due nuovi impianti di cui siamo molto orgogliosi – riflette l’Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero Diego Cattoni – è parte costitutiva di una strategia di ampio respiro che Autobrennero sta implementando da tempo, volta a trasformare l’asse del Brennero in un corridoio verde a zero emissioni e zero incidenti. E non ci fermiamo qui: altri sei impianti sorgeranno nei prossimi anni lungo l’intera tratta”.
Ad oggi in Italia sono attivi solamente due distributori per auto ad idrogeno. Entro il secondo trimestre del 2026 ci saranno 36 nuove stazioni in tutta Italia, corrispondenti ai 36 progetti che sono stati ammessi al contributo concesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con fondi del PNRR, tra cui appunto i due trentini. L'obiettivo è quello di intercettare le maggiori direttive del traffico commerciale pesante, favorendo dunque tra gli altri l'asse stradale del Brennero che fa capo al corridoio europeo TEN-T (le reti di trasporto trans-europee) Scandinavo – Mediterraneo.
I due progetti, ammessi a finanziamento sul Pnrr, hanno già ottenuto l’autorizzazione da parte della Umse di pianificazione territoriale, oltre al parere favorevole del Servizio Antincendi e Protezione civile. Rispettano inoltre quanto previsto a livello europeo dal Regolamento 1804 del 2023, che stabilisce gli obiettivi nazionali obbligatori per la realizzazione di un’infrastruttura sufficiente per i combustibili alternativi per i veicoli stradali. Gli impianti entreranno in funzione entro il 2026. “Autobrennero ha iniziato a investire in questa tecnologia quando ancora in pochissimi ci credevano, aprendo il primissimo impianto di produzione e distribuzione di idrogeno green a Bolzano sud 10 anni fa – osserva Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero – E lo fatto con una consapevolezza: l’unica via per rendere appetibile l’idrogeno come strumento per la trazione è quella di creare una rete di punti di rifornimento”.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, l’impianto che verrà realizzato presso l’area di servizio autostradale Paganella Est, in direzione nord, sarà composto da 6 pile di idrogeno per un totale di 2.130 chilogrammi, stoccati in pacchi bombole. Leggermente più grande quello che troverà sede nell’area di servizio autostradale Paganella Ovest, in direzione sud, anch’esso composto da 6 pile di idrogeno per un totale di 2.400 chilogrammi. Entrambi gli impianti saranno dotati di sei compressori per lo stoccaggio dell’idrogeno nelle bombole e di quattro erogatori da due pistole ciascuno: sarà erogato idrogeno in forma gassosa sia per veicoli leggeri alla pressione di 700 bar sia per veicoli pesanti alla pressione di 350 bar.