"Le Olimpiadi invernali giovanili – ha spiegato il presidente del Coni Giovanni Malagò – rappresenteranno uno spin-off delle Olimpiadi costruito a partire dai grandi risultati derivanti dai Giochi stessi Le infrastrutture, l'esperienza e le lezioni imparate costituiranno l'ossatura del nostro operato, assicurando non solo continuità, ma anche innovazione. Le gare saranno ospitate da Trentino, Cortina d'Ampezzo e Valtellina. Utilizzando le strutture esistenti ridurremo l'impatto ambientale e allo stesso tempo aumenteremo la nostra efficienza".
A favore della candidatura italiana ha pesato molto l'esistenza di gran parte degli impianti di gara, già costruiti o ristrutturati in occasione dei Giochi invernali del 2026, la grande conoscenza degli sport invernali, il coinvolgimento riconosciuto di tifosi e volontari a sostegno dell'evento. Tre le sedi in Trentino: gli impianti di Baselga di Pinè, Tesero e Predazzo ospiteranno le gare di hockey su ghiaccio, pattinaggio di velocità e sci nordico.
Come già accaduto per Milano Cortina 2026, anche in questo caso sono cinque le parole chiave che hanno guidato il comitato organizzatore: continuità come già spiegato dal presidente Malagò, la sostenibilità ambientale nella ricerca di ridurre al minimo le emissioni e i rifiuti, sport e stili di vita per ispirare i giovani a svolgere attività fisica anche non agonistica, sport e socialità nel valorizzare le diversità, l'uguaglianza e l'inclusione per creare un luogo dove ognuno possa sentirsi rappresentato e valorizzato e infine solidarietà e amicizia, da sempre valori cardine delle Olimpiadi e Paralimpiadi.
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