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"La maternità ha impattato su di me come una bomba atomica", ha usato questa frase, Matteo Bussola, per descrivere la sensazione di essere padre per la prima volta. "Dalle mie figlie - ha spiegato l'architetto, nel rivolgersi ad una sala piena e attenta - ho imparato che quando sei genitore non ci sono repliche. I figli poi funzionano come delle lenti di ingrandimento, perché ti permettono di guardare meglio il mondo e di avere maggiore attenzione, c'è una reciprocità perché tu li educhi e loro insegnano a te, giorno dopo giorno". E ancora: "quando sei genitore i tempi si dilatano come in una bolla e in mezz'ora riesci a fare così tante cose che prima non facevi in una giornata a disposizione".
"I miei figli - ha invece commentato Claudia De Lillo - mi hanno fatto scoprire il magico mondo dei maschi. Ero cresciuta sola, senza fratelli, con mia mamma e ora avere uno spaccato su tre maschi piccoli è un privilegio enorme". E questo perché i "maschi sono macchine semplici": "Il problema degli uomini è che non conoscono l’alfabeto complicato delle emozioni, tanto noi ci tormentiamo, tanto loro vanno dritti al punto, però hanno una tenerezza virile che commuove".
Entrambi poi hanno proposto riflessioni sulla convivenza. Claudia De Lillo: "ho capito, vivendo con l'economista marxista dei miei sogni, che non ci sono ricette, la felicità è nelle pieghe di una valigia oppure nella quotidianità, nella vicinanza come anche nell'intermittenza. Ogni coppia ha la sua ricetta". Per Matteo Bussola, invece , "l’amore è restare lì, aspettarsi l'uno con l’altra. E quando hai a che fare con una persona diversa da te hai l'opportunità di fare cose che da solo non avresti mai fatto".