
L’assessore provinciale, portando il saluto del presidente della Provincia negli interventi iniziali assieme al commissario del governo Giuseppe Petronzi, ha ricordato come parlare di etica e sicurezza in relazione all’economia significhi partire dalle basi del fare impresa. Un’attenzione ai “fondamentali” che vuol dire essere consapevoli del fatto che spesso a far cadere un imprenditore, magari inconsapevolmente, nella rete criminale, è la mancanza di risorse, dovuta a momenti di difficoltà sia economica che personale. Anche per questa ragione è essenziale sostenere il tessuto imprenditoriale, garantendo la necessaria capacità di accesso al credito: in questa direzione punta infatti il protocollo che la Provincia sta elaborando con gli istituti bancari sul territorio.
L’assessore ha quindi ricordato la capacità del Trentino, terra di autonomia, di distinguersi nelle iniziative per la prevenzione dell’illegalità, attraverso i diversi accordi e protocolli siglati con la Procura, il Consiglio delle autonomie locali, nonché con la Camera di commercio e le categorie economiche. Tutte azioni che aiutano la gestione delle informazioni rilevanti e la capacità di cogliere irregolarità e pericoli di infiltrazione, ma che richiedono la collaborazione di tutti per essere il più possibile efficaci. Così ha concluso l’assessore ricordando le iniziative curate dall’ex questore Francini che coinvolgono categorie economiche e aziende. Tra queste c’è il questionario, distribuito al convegno, che consente una autovalutazione da parte dell’imprenditore circa il rischio di infiltrazione criminale nella propria attività economica.