Questi i principali contenuti delle direttive:
Banca dati provinciale
L’Azienda sanitaria, come previsto per legge e al fine di evitare la duplicazione di informazioni, trasferisce le informazioni contenute nella Banca dati provinciale alla Banca dati apistica nazionale (BDA) ed implementa puntualmente la BDA con tutte le informazioni richieste. La BDA gestisce l'anagrafica degli apicoltori, i dati degli allevamenti e le postazioni degli apiari, il censimento annuale e le movimentazioni.
Piani di profilassi e sorveglianza delle malattie che colpiscono le famiglie di api
L'obiettivo è quello di controllare la presenza delle pesti delle api, in particolare, e delle altre malattie delle api allevate su un territorio di un ben precisato numero di Comuni, individuati su base zonale e, per ciascuna zona, quei Comuni dove sono stati notificati casi di malattie soggette a denuncia obbligatoria. I controlli interesseranno le seguenti malattie:
- Peste americana: l'accertamento è effettuato in due modi: su base del solo rilievo della sintomatologia clinica ovvero attraverso indagine visiva, olfattiva dei telaini da nido; su base della conferma del sospetto clinico con esame di laboratorio; le misure di controllo si applicano solo agli alveari di api riscontrati positivi, trascorsi 14 giorni dalla distruzione degli alveari dichiarati positivi l'apiario deve essere sottoposto a un ulteriore controllo.
- Peste europea: l'accertamento è effettuato in due modi: su base del solo rilievo clinico della malattia effettuato da un medico veterinario; su base della conferma del sospetto clinico con esame di laboratorio; i controlli devono essere estesi anche ali apiari in stretta vicinanza con il focolaio primario, le misure di controllo si applicano solo agli alveari di api riscontrati positivi, trascorsi 14 giorni dalla distruzione degli alveari dichiarati positivi l'apiario deve essere sottoposto a un ulteriore controllo.
- Nosemiasi: l'accertamento richiede la differenziazione delle manifestazioni cliniche indotte da questa malattia; il Centro di referenza nazionale per l'apicoltura consiglia di gestire gli apiari attraverso l'adozione di corrette pratiche apistiche e l'utilizzo di specifici mangimi complementari che possono concorrere a ridurre la carica intestinale di spore; il Regolamento di Polizia veterinaria per gli apiari colpiti li pone sotto sequestro e istituisce una zona di controllo di 3 km, il sequestro può essere revocato solo a seguito di risanamento accertato.
- Varroatosi: l'accertamento è effettuato sulla base del rilievo clinico accompagnato da segni di gravità tali da mettere a rischio la sopravvivenza della famiglia, nonché di essere causa di reinfestazione degli apiari circostanti.
- Aethina tumida: l'accertamento di questa infestazione è effettuato nel rispetto delle indicazioni impartite annualmente dal Ministero della Salute; a seguito della conferma di infestazione si provvede alla distruzione di tutti gli alveari presenti nell'apiario, dei nuclei, delle api regine e di tutti gli altri materiali biologici in grado di veicolare uova, larve o adulti.
Movimentazione per nomadismo
L’APSS informa gli apicoltori sulle modalità per il rilascio della certificazione sanitaria per la movimentazione e la compravendita di alveari e/o nuclei di api, nonché per l’attività di nomadismo. L'Azienda sanitaria, inoltre, con la collaborazione dei Consorzi dei frutticoltori o delle Organizzazioni, entro il mese di febbraio di ogni anno, acquisisce la programmazione delle attività di impollinazione che riporta il numero di postazioni attivate, la relativa georeferenziazione ed i nominativi degli apicoltori fornitori del servizio di impollinazione.
Controllo ufficiale sul comparto “Allevamento delle api e prodotti dell’allevamento”
L’APSS annualmente deve programmare i controlli affinché gli apicoltori adottino: buone pratiche di allevamento, modalità per documentare l’alimentazione delle api (mangimi) e uso del farmaco in apiario, nonché, per gli apicoltori dediti all’allevamento delle api per produrre alimenti (miele, pappa reale), le buone pratiche per assicurare l’igiene dei locali e delle lavorazioni indirizzate all’estrazione, maturazione e confezionamento del miele nell’ambito della produzione primaria.
Apiari e alveari sottoposti a controllo nel 2016:
- Valle di Fiemme: 21 apiari e 376 alveari
- Primiero: 31 apiari e 320 alveari
- Bassa Valsugana e Tesino: 34 apiari e 332 alveari
- Alta Valsugana: 38 apiari e 1.005 alveari
- Valle dell'Adige: 19 apiari e 341 alveari
- Valle di Non: 43 apiari e 707 alveari
- Valle di Sole: 29 apiari e 326 alveari
- Giudicarie: 29 apiari e 383 alveari
- Alto Garda e Ledro: 10 apiari e 192 alveari
- Vallagarina: 46 apiari e 466 alveari
- Valle di Fassa: 8 apiari e 134 alveari
(at)