
“Le reti di riserve – ha commentato l’assessore Gilmozzi – rappresentano un efficace strumento per la valorizzazione delle aree protette, con un approccio che parte dal basso, attivato su base volontaria dai comuni in cui ricadono i sistemi territoriali di particolare interesse naturale, scientifico, storico-culturale e paesaggistico. Con la rete di riserve – ha aggiunto Gilmozzi – viene messo al centro l'ambiente, affinché venga conservato, valorizzato e proposto per i residenti e per i turisti. Grazie a questo accordo le amministrazioni coinvolte potranno attuare in forma diretta la tutela attiva del proprio territorio, perseguendo così la valorizzazione e la riqualificazione degli ambienti naturali, integrando questo obiettivo con lo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili con le esigenze di conservazione”.
“In Val di Fassa, il 22% del territorio – ha spiegato la Procuradora Elena Testor, fa parte di un’area protetta. Per questo diventa importante che tutti i soggeti interessati possano lavorare assieme, in maniera coordinata. Con questo accordo – ha aggiunto – possiamo agire con maggiore efficacia, con strumenti ed idee innovative, a salvaguardia del nostro ambiente e per migliorare la qualità di vita dei residenti e dei turisti”.
L’ipotesi di costituire la Rete di riserve della Val di Fassa è maturata all’interno del Comun General de Fascia come naturale evoluzione del progetto “Cordanza per l Ciadenac” e pertanto come estensione della Carta del Catinaccio, firmata nel 2009, ad altre aree protette e territori naturali della Val di Fassa, per costituire un sistema coordinato di gestione.
Con l’accordo, i soggetti firmatari, si impegnano a promuovere una gestione sostenibile del paesaggio, soprattutto per quanto riguarda l'agricoltura di montagna, l'allevamento, la silvicoltura e il turismo, quale opportunità occupazionale che valorizzi le risorse umane locali e a garantire lo sviluppo conservativo e durevole del patrimonio mondiale Dolomiti UNESCO, da trasmettere alle generazioni future. Si lavorerà anche sul tema della mobilità integrata, favorendo la complementarietà dei vari mezzi di trasporto collettivo e rafforzando l’utilizzo dei sistemi di mobilità sostenibile, valorizzando la rete sentieristica esistente e la pista ciclabile di fondovalle, quali strumenti di fruizione dell’ambito fluviale dell’Avisio e dei vari corridoi di connessione ecologica.
Oltre alla Provincia autonoma di Trento, hanno sottoscritto l’accordo: i Comuni di Moena, Soraga, Pozza di Fassa, Vigo di Fassa, Mazzin, Campitello di Fassa e Canazei, il Comun General de Fascia, il Comune di Predazzo, il Consorzio dei Comuni BIM Adige - Trento, le ASUC di Pozza di Fassa, Pera di Fassa, Canazei, Gries, Alba e Penia, la Magnifica Comunità di Fiemme e la Regola Feudale di Predazzo.